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Doveva essere un periodo di riabilitazione dopo un’infezione apparentemente superata, ma il soggiorno in RSA si è trasformato in un dramma. Un uomo di 80 anni, trasferito a Villa Adriana di Arignano per la convalescenza, è morto pochi giorni dopo il ritorno in ospedale per una nuova infezione. I familiari, già allarmati dalle condizioni del paziente, avevano sporto denuncia ai Carabinieri prima del decesso, poi integrata una volta accertata la morte.

Secondo quanto riferito dai figli dell’uomo, l’anziano sarebbe stato vittima di negligenze gravi: condizioni igieniche precarie – documentate da una fotografia che ritrae uno scarafaggio tra le lenzuola – e assistenza medica ritenuta inadeguata. I parenti parlano di "disidratazione, denutrizione, mancato ricorso all’alimentazione artificiale e assenza del protocollo anticaduta", oltre a dosi elevate di calmanti.

Quando le condizioni si sono aggravate, è stato disposto un nuovo ricovero in ospedale, dove i medici hanno rilevato un’infezione in stato avanzato. L’uomo è deceduto poco dopo. La Procura ha aperto un’indagine e disposto l’autopsia per chiarire le cause della morte e verificare eventuali responsabilità.

Villa Adriana, già in passato oggetto di segnalazioni e ispezioni da parte dell’Asl To5, respinge ogni accusa. Il direttore sanitario Francesco Torta ha dichiarato: “Non siamo a conoscenza di denunce specifiche. Il contesto è complesso, molti ospiti soffrono di demenza. I nostri standard qualitativi sono elevati e sottoposti a rigorosi controlli”.

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