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Il maggiore dell’Aeronautica militare Oscar Del Dò non ha responsabilità nella tragedia in cui, il 16 settembre 2023, perse la vita la piccola Laura Origliasso, 5 anni. Lo ha stabilito la Procura di Ivrea, che ha chiesto l’archiviazione dell’accusa di omicidio colposo nei confronti del pilota delle Frecce Tricolori. A riportarlo è il quotidiano La Stampa.
Quel giorno, durante un’esibizione, un aereo della pattuglia acrobatica precipitò improvvisamente nei pressi dell’aeroporto di Caselle, finendo contro un’auto su cui viaggiava la famiglia Origliasso. Nell’impatto, avvenuto lungo il tratto tra Caselle e San Francesco al Campo (Torino), perse la vita la bambina. Una tragedia che scosse l’opinione pubblica e aprì un’indagine complessa.
Gli inquirenti, coordinati dalla procuratrice capo Gabriella Viglione e dalla pm Valentina Bossi, ritengono oggi che l’incidente fu causato da un bird strike, ovvero l’impatto con un volatile che finì nel motore dell’aereo, mandandolo in avaria. Un evento improvviso e imprevedibile che, secondo la ricostruzione tecnica, avrebbe reso inefficace qualsiasi manovra del pilota per evitare la caduta.
Due le prove principali che supportano questa conclusione: la prima è l’audio della scatola nera, in cui il maggiore Del Dò dichiara chiaramente: “Bird strike, ho fatto un bird strike”. La seconda è costituita dai parametri tecnici registrati a bordo, che confermano la presenza di un corpo estraneo nel motore, causa dell’improvviso arresto della turbina.
Tuttavia, l’indagine non è chiusa. I magistrati sottolineano che “sono necessarie ulteriori verifiche per accertare eventuali terze responsabilità”. Tra gli elementi sotto esame, i report sul sistema di dissuasione aviaria in uso all’aeroporto di Caselle. Secondo quanto riferito da La Stampa, nei documenti agli atti emerge che, poco prima del decollo delle Frecce, erano stati avvistati fino a 170 tra gabbiani e corvi sulla pista. Un dato che potrebbe aprire nuovi scenari investigativi, legati alla gestione della sicurezza aeroportuale.
La tragedia di Laura Origliasso, dunque, resta aperta dal punto di vista giudiziario, ma si allontana l’ombra della colpa personale sull’ufficiale pilota.