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Affetto da anidrosi, una rara malattia congenita che impedisce al corpo di sudare e quindi di termoregolarsi, un ragazzo greco di 14 anni ha rischiato la vita a causa di un colpo di calore durante un’escursione a Ioannina, nel nord della Grecia.

Le alte temperature hanno provocato un innalzamento della sua temperatura corporea fino a 42 gradi, sfociando in convulsioni, insufficienza epatica acuta e coma. I tentativi di raffreddamento e i primi soccorsi non sono bastati: dopo essere stato stabilizzato tra l’ospedale di Ioannina e la terapia intensiva pediatrica di Patrasso, la situazione è precipitata nel giro di 36 ore.

A causa della rapida compromissione della funzionalità epatica, i medici greci hanno attivato il protocollo di collaborazione internazionale con l’Italia. Il ragazzo è stato trasferito con un volo sanitario all’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, dove il dottor Renato Romagnoli, direttore del Centro trapianti fegato, ha accolto l’emergenza.

Dopo 24 ore di attesa, è stato trovato un fegato compatibile. L’intervento, il trapianto numero 4.300 del centro torinese, è durato dieci ore. È stato eseguito con particolare attenzione per proteggere la stabilità emodinamica e cerebrale del giovane paziente.

Il decorso post-operatorio è stato sorprendentemente positivo: il ragazzo è stato estubato, ha ripreso conoscenza e sta mostrando un significativo recupero neurologico.

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