Condividi:
La Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per Giovanni Carella, investigatore privato residente nell’area torinese, accusato di aver diffuso falsi dossier per screditare un ex magistrato e alcuni membri delle forze dell’ordine. La richiesta è stata formulata dai pubblici ministeri Cristian Barilli e Giovanni Polizzi.
Secondo l’accusa, tra il 2022 e il 2023 Carella avrebbe inviato quattro email contenenti documenti contraffatti a varie procure e comandi di polizia giudiziaria in tutta Italia. Il materiale aveva lo scopo di delegittimare persone coinvolte in indagini a suo carico, tra cui un ex procuratore torinese e ufficiali delle forze dell’ordine.
Carella era già finito sotto la lente della magistratura in un’inchiesta torinese su presunte attività di dossieraggio illecito, nella quale era comparso anche il nome della società Kerakoll di Sassuolo (Modena). Ora è formalmente accusato di calunnia e di rivelazione e utilizzo indebito di segreti d’ufficio. La competenza del procedimento è stata affidata alla Procura di Milano, in quanto le persone lese sono magistrati attualmente in servizio a Torino.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’uomo – oggi 35enne e difeso dagli avvocati Mauro Anetrini e Mariangela Melliti – avrebbe utilizzato quattro indirizzi email, due dei quali intestati fittiziamente all’ex procuratore aggiunto Raffaele Guariniello (completamente estraneo ai fatti), per diffondere accuse infondate. Tra i destinatari delle email figurano il pm Gianfranco Colace (titolare del fascicolo Kerakoll), l’ex procuratore generale Francesco Saluzzo, il colonnello Luigi Isacchini e un altro militare, tutti falsamente accusati di comportamenti irregolari.
I dossier contenevano anche stralci di atti investigativi coperti da segreto istruttorio. Gli inquirenti sospettano che Carella abbia agito con l’aiuto di soggetti ancora ignoti – verosimilmente pubblici ufficiali – con accesso a documenti riservati, la cui identità non è ancora stata accertata.
A suo carico anche l’accusa di aver diffuso un’annotazione della polizia giudiziaria su un’indagine risalente al 2017, sempre coordinata dal pm Colace, trasmessa indebitamente a membri di una cooperativa torinese.
L’udienza preliminare per decidere sul rinvio a giudizio è stata fissata dal GUP Cristian Mariani per il 16 giugno. Intanto, il pm Colace è stato recentemente trasferito alla sezione civile della Procura di Milano, a seguito di un provvedimento disciplinare del Consiglio Superiore della Magistratura legato a una vicenda distinta.