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Prima le mazzette — due somme in contanti da 5.000 e 3.000 euro — poi l’assegnazione pilotata dell’appalto per la sanificazione del Municipio a una ditta “amica”. Per questo un funzionario del Comune di Nichelino è a processo a Torino con l’accusa di corruzione e turbativa d’asta. Insieme a lui sono imputate altre due persone, coinvolte nel trasferimento del denaro e nella falsificazione delle procedure.
I fatti risalgono all’inizio del 2020, durante l’emergenza Covid. L’indagine, coordinata dalla pm Laura Longo, ha ricostruito il viaggio del denaro, partito da Bari e destinato al funzionario torinese: un primo tentativo fallito, poi la consegna riuscita grazie all’intervento degli altri due imputati.
Secondo l’accusa, il funzionario avrebbe alterato i punteggi per favorire la ditta prescelta, attribuendole valutazioni sproporzionate e segnalando inesistenti carenze nelle altre aziende concorrenti. Il risultato: un appalto truccato ai danni della concorrenza.
Durante l’udienza della scorsa settimana, un testimone ha raccontato di aver consegnato il denaro, dopo aver inizialmente rifiutato. La sua posizione è stata archiviata. “Ho detto no più volte, poi ho ceduto”, ha ammesso davanti al giudice Paolo Gallo.
Il processo proseguirà in autunno, quando il funzionario potrà difendersi in aula e dare la propria versione dei fatti.