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A 24 ore dalla violenta esplosione che ha sconvolto via Nizza a Torino, causando la morte di Jacopo Peretti, prende sempre più consistenza l’ipotesi di una fuga di gas. Secondo le prime ricostruzioni, il punto d’origine potrebbe essere un appartamento al civico 389, tra i più devastati dalla deflagrazione. L’alloggio, in quel momento vuoto perché la famiglia proprietaria era in vacanza all’Isola d’Elba, è stato descritto dai soccorritori come completamente irriconoscibile.
Le indagini, affidate al sostituto procuratore Dionigi Tibone e coordinate dalla procura di Torino, sono ancora in fase preliminare. Al momento non ci sono indagati, ma il fascicolo è destinato a essere rubricato per omicidio colposo, salvo ulteriori sviluppi o sorprese.
L’esplosione ha reso inagibili le scale 8 e 10 del complesso residenziale, oltre agli ultimi piani delle scale 4 e 6. In totale, sono 44 le persone costrette a lasciare le loro abitazioni. La protezione civile, con il supporto della Croce Rossa, ha allestito un centro di accoglienza presso la scuola Re Umberto. Attualmente, una decina di persone vi ha trovato rifugio, mentre tre famiglie con bambini sono state affidate ai servizi sociali.
Sul fronte sanitario, migliorano le condizioni dei cinque feriti. Tra questi, un ragazzo di 12 anni, sveglio ma ancora in prognosi riservata, con ustioni sul 35% del corpo. La bambina di sei anni ferita nell’esplosione sarà invece dimessa nella giornata di oggi, 1° luglio 2025.