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Il fallimento della storica azienda Candis di Andezeno è ora ufficiale. Lo ha stabilito una sentenza della sesta sezione civile del Tribunale di Torino, che ha invitato i creditori a presentare istanza entro novembre per partecipare all’eventuale riparto dell’attivo.

La notizia arriva dopo i licenziamenti improvvisi dello scorso autunno e la chiusura inaspettata dello stabilimento, che aveva lasciato senza preavviso una ventina di lavoratori. Molti di loro hanno impugnato i licenziamenti e stanno ora cercando di recuperare quanto spetta loro.

Secondo l’avvocata Benedetta Bonardo, che segue il caso insieme alla Cisl, “gli ex dipendenti attendono complessivamente circa un milione di euro, tra stipendi arretrati, TFR e altri crediti. Stiamo monitorando l’intera procedura per tutelare i diritti di ciascuno, ma non sarà un percorso semplice”.

Fondata nel 1979 da Alberto Gilli, la Candis si era affermata a livello nazionale e internazionale nel settore delle pitture decorative, diventando celebre con il prodotto “Antiche terre fiorentine”. Dopo anni di espansione, nel 2009 lo stabilimento di via Vittorio Emanuele aveva raggiunto gli 8.000 metri quadri. La crisi è arrivata in tempi recenti, dopo il boom edilizio alimentato dai bonus statali.

Negli ultimi anni, la gestione dell’azienda era passata a Emanuelita Nosengo, moglie del fondatore ed ex sindaca di Andezeno, e poi alla figlia Beatrice Gilli. Un epilogo amaro per un’azienda simbolo del territorio, che lascia dietro di sé incertezza e rabbia tra i lavoratori, ancora in attesa di risposte concrete.

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