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La Procura di Torino ha richiesto quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere e tre agli arresti domiciliari nell’ambito di un’indagine su cinque manifestazioni di area antagonista svoltesi tra il 2023 e il 2024, due delle quali riconducibili ai comitati Pro Palestina.
L’inchiesta coinvolge complessivamente 47 persone. Per altri dieci indagati, i magistrati hanno proposto misure meno afflittive, tra cui divieti di dimora e obblighi di firma. Gli interrogatori di garanzia sono iniziati ieri.
Il fascicolo è stato aperto a seguito di una dettagliata informativa della Digos, che ha redatto un rapporto di circa 250 pagine. Secondo quanto emerso, tra gli episodi al centro dell’indagine vi sono gli scontri verificatisi al Campus Einaudi durante un’iniziativa del Fuan, quelli nel centro storico in occasione dell’arrivo della premier Giorgia Meloni per il Festival delle Regioni, e una manifestazione Pro Palestina davanti alla sede Rai.
La notifica degli atti agli indagati è avvenuta a pochi giorni dall’inizio del Festival Alta Velocità, rassegna culturale organizzata dal movimento No Tav in Valle di Susa, svoltasi tra il 25 e il 27 luglio. La coincidenza temporale ha acceso l’attenzione sull’eventuale connessione tra le attività degli ambienti antagonisti e la manifestazione.