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Quella che doveva essere una visita di prestigio e visibilità internazionale, alla vigilia del debutto nel Mondiale per Club, si è trasformata per la Juventus in un momento surreale. Il 18 giugno, nello Studio Ovale, la delegazione bianconera guidata da John Elkann e composta da dirigenti e calciatori è stata ricevuta da Donald Trump, ma il tono dell’incontro ha generato non poco imbarazzo.

Il presidente americano ha accolto la squadra con toni informali e dichiarazioni spiazzanti, sorprendendo i presenti con una domanda polemica: “Fareste giocare delle donne nella vostra squadra?”. Un silenzio imbarazzato ha preceduto la risposta dei dirigenti juventini, che hanno ricordato l’esistenza della Juventus Women. Trump ha rilanciato con una battuta controversa, suscitando sguardi bassi e risate forzate.

Non sono mancate poi uscite sull’immigrazione, con Trump che, indicando i calciatori alle sue spalle – tra cui McKennie, Weah e Vlahovic – ha commentato: “Devono amare l’America, se no non li vogliamo”. Il tutto si è svolto in un contesto improvvisato, non previsto ufficialmente nel programma della Casa Bianca, con i media convocati all’ultimo minuto. La visita più formale all’ambasciata italiana si è svolta invece in un clima ben più sobrio.

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