Condividi:
In un momento storico segnato da conflitti internazionali e profonde incertezze, il rettore del Politecnico di Torino, Stefano Corgnati, ha inviato una lettera aperta a tutta la comunità accademica, esprimendo vicinanza e solidarietà soprattutto verso chi è direttamente colpito dalle guerre in corso.
«Gli orrori della guerra sembrano diventati parte della quotidianità – scrive – ed è proprio ora che dobbiamo sentire ancora di più il Politecnico come la nostra casa: un rifugio sicuro, un luogo di ascolto, comprensione e conforto».
A testimonianza concreta di questo impegno, l’ateneo sta destinando uno spazio fisico dedicato al dialogo e all’ascolto, aperto a tutta la comunità.
Degli 8.000 studenti internazionali iscritti al Politecnico, 2.000 provengono da Paesi in conflitto, un quarto dei quali dall’Iran. È a loro che si rivolge in modo particolare il messaggio del rettore: «Voglio che sappiate che non siete soli. L’intera comunità è con voi. In momenti come questi emerge la forza delle comunità coese come la nostra. I legami che ci uniscono sono il motore per continuare a costruire, insieme, un futuro migliore».