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Cresce la tensione all’interno del carcere Lorusso e Cutugno di Torino, dove nelle ultime ore si sono verificati due episodi gravi che testimoniano il clima di profondo disagio e instabilità che attraversa gli istituti penitenziari italiani.
Il primo caso riguarda l’aggressione subita da un giovane agente della Polizia Penitenziaria, colpito con pugni e calci al volto da un detenuto italiano. Il poliziotto ha riportato lesioni giudicate guaribili in sette giorni. Poco dopo, un nuovo episodio critico ha acceso ulteriormente gli animi: due detenuti extracomunitari, nel primo pomeriggio, sono saliti sul tetto del padiglione C, proclamando la propria innocenza e chiedendo di parlare con un magistrato.
La protesta si è conclusa senza conseguenze gravi grazie all’intervento del personale penitenziario, che ha gestito la mediazione e convinto i due uomini a scendere. A renderlo noto è il sindacato Sappe, che per voce del segretario regionale Vicente Santilli denuncia una situazione ormai allarmante: “Gli eventi critici si ripetono quotidianamente in tutte le carceri italiane, al punto da non fare quasi più notizia”.
Il segretario generale del Sappe, Donato Capece, ha rivolto un appello al Governo per un intervento urgente: “Non si possono lasciare soli gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria. Serve tolleranza zero verso i detenuti violenti e misure concrete per ristabilire l’ordine e la sicurezza”.
Secondo i dati diffusi dai sindacati, sono già 30 gli agenti feriti dall’inizio del 2025 in 21 episodi avvenuti solo in Piemonte. La situazione nel carcere torinese, come in molte altre strutture del Paese, appare sempre più critica e richiede risposte rapide e strutturali.