Condividi:
Allarme nelle campagne torinesi per la Popilia japonica, coleottero di origine orientale che sta mettendo in ginocchio l’agricoltura locale. Coldiretti Torino stima perdite per oltre 6 milioni di euro, cifra che supera i 16 milioni includendo la mancata produzione di vino Erbaluce nel Canavese.
L’insetto, segnalato in Italia per la prima volta nel 2014 lungo il Ticino e favorito dal cambiamento climatico, ha colonizzato vigne, mais, noccioleti e frutteti tra Canavese, Collina torinese e Ciriacese. I danni stimati: -40% della produzione di uva, -30% di pesche e prugne, -25% di soia e nocciole, -15% di mais, con incidenze maggiori sulle semine tardive.
«Questo flagello è peggiore dei dazi di Trump» commenta il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici, che chiede rimborsi per i produttori e finanziamenti regionali per ricerche capaci di individuare strategie di contenimento. Attualmente l’unico rimedio è la lotta chimica con insetticidi, ma si guarda a soluzioni biotecnologiche come sistemi di monitoraggio intelligenti e macchinari in grado di colpire selettivamente l’insetto.