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Antonio Filosa, designato successore di Carlos Tavares alla guida di Stellantis, ha scelto lo stabilimento torinese di Mirafiori per dare il via al suo tour negli impianti del gruppo, in vista dell’insediamento ufficiale previsto per il 23 giugno. Una prima giornata intensa quella di mercoledì per il manager napoletano, che ha voluto iniziare proprio dal cuore storico dell’automotive italiano.

La visita è partita dalle linee di carrozzeria, dove oggi si assemblano la 500 elettrica e i prototipi della futura versione ibrida. Ad accompagnarlo, una delegazione di vertice del gruppo: Jean Philippe Imparato, responsabile europeo Stellantis; Xavier Chereau, capo globale delle risorse umane; e Arnau Debouef, responsabile mondiale degli stabilimenti.

Tappa successiva il Battery Technology Center, unico centro globale per i test delle batterie, seguito dal reparto trasmissioni eDCT, dedicato alla produzione dei cambi per le vetture ibride. Non sono mancati momenti di confronto con i team di ingegneria e design, culminati nell’incontro con il presidente John Elkann presso il Centro Stile.

La giornata si è conclusa con la visita all’Electric Drive Module, polo d’eccellenza per lo sviluppo dei moduli di propulsione elettrica.

Filosa, 52 anni, vanta una lunga carriera nel gruppo: entrato in Fiat nel 1999, si è formato sotto la guida di Sergio Marchionne, vivendo in prima linea la trasformazione dell’azienda da Fiat a FCA. Un percorso che gli ha permesso di acquisire una conoscenza profonda del gruppo e delle sue radici torinesi.

“Da Mirafiori torno colpito, ma non sorpreso, dal livello di integrazione e collaborazione tra i team. L’entusiasmo e la professionalità che ho percepito mi fanno credere che abbiamo tutte le carte in regola per scrivere un nuovo capitolo della nostra storia”, ha dichiarato al termine della visita.

Il gesto è stato accolto positivamente dai sindacati locali. “La scelta di iniziare da Mirafiori è un segnale importante di attenzione verso Torino”, ha commentato Luigi Paone, segretario generale della Uilm torinese. Per Rocco Cutrì e Igor Albera (Fim Cisl Torino e Canavese) è tempo di passare dalle parole ai fatti: “Servono azioni concrete per ricostruire quanto è stato smantellato nell’era Tavares.” Più cauta la Fiom: “Il valore simbolico c’è, ma senza risultati tangibili resta solo un gesto. L’unica vera svolta sarebbe l’annuncio di un secondo modello da affiancare alla 500.”

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