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Una vera e propria cassetta degli attrezzi per comprendere il presente e immaginare il futuro: così si presenta la quarta edizione del Festival Internazionale dell’Economia, in programma a Torino da oggi fino al 2 giugno. Il tema di quest’anno, “Le nuove generazioni del mondo”, richiama l’attenzione sul ruolo dei giovani in un contesto globale sempre più complesso.

Giovani al centro del dibattito


Economisti, premi Nobel, scrittori, sociologi, psicologi e demografi si alterneranno in un ricco programma di incontri per analizzare temi cruciali come il fenomeno dei NEET, le sfide dell’immigrazione, la crisi abitativa, il lavoro, il gender pay gap, l’innovazione, la genitorialità e l’inclusione.

Durante l’inaugurazione al Teatro Carignano, il sindaco Stefano Lo Russo ha evidenziato l’importanza del Festival come spazio libero di confronto: “Spesso si parla troppo poco dei giovani e, quando lo si fa, si sottolineano gli aspetti negativi. In realtà, questa generazione ha molto da dire al mondo degli adulti, è capace di formare opinioni e promuovere cambiamenti”.

Anche l’assessore regionale Andrea Tronzano ha sottolineato la responsabilità delle istituzioni: “Il nostro compito è costruire opportunità concrete per i giovani, affinché possano restare e crescere nei territori in cui sono nati”.

Oltre 100 eventi, ingresso libero

Il programma conta più di cento appuntamenti, tutti a ingresso gratuito. Tra gli ospiti internazionali figurano i premi Nobel Daron Acemoglu, Christopher Pissarides, Michael Spence, Paul Krugman e James Heckman. Con loro anche noti intellettuali italiani: Massimo Recalcati interverrà sul disagio giovanile; Viola Ardone parlerà della fragilità del presente; Matteo Lancini e Marianna Aprile esploreranno le relazioni con gli adolescenti; Rachel Ngai indagherà le barriere per le donne della Gen Z nel mondo del lavoro; Chiara Saraceno affronterà i timori e i sogni degli adolescenti; mentre Nona Mikhelidze e Paolo Giordano discuteranno della condizione giovanile nei territori di guerra.

Strumenti per agire, non solo per comprendere

“Dobbiamo offrire ai giovani strumenti, non un solo modello”, ha dichiarato l’editore Giuseppe Laterza. Mentre il direttore scientifico Tito Boeri ha espresso gratitudine alla città di Torino: “In un mondo che alza barriere, questo Festival è un atto concreto per aprire spazi ai giovani e al sapere”.

Declino demografico e nuove vulnerabilità

Tra i focus principali del Festival, il calo demografico e il crescente disagio giovanile. “Ogni anno l’Italia perde una città come Catania”, ha ricordato Boeri. “Una volta il disagio aumentava nella vita adulta, oggi esplode già in adolescenza. È un’inversione che deve farci riflettere”.

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