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Una valanga di insulti, minacce e parole di odio si è riversata sui social contro Giovanni Zippo, la guardia giurata di 40 anni accusata di aver provocato volontariamente l’esplosione in via Nizza 389, a Torino, costata la vita a Jacopo Peretti, 33 anni.
Il profilo dell’uomo, conosciuto anche come “Gianni”, è stato preso di mira da decine di commenti violenti. “Ha ucciso un mio caro amico. Se esce lo vado a cercare in capo al mondo”, scrive un utente. E ancora: “Sei un morto che cammina”, “Devi morire, detto da tutti noi di Mazzè”, paese d’origine della vittima.
Altri commenti augurano a Zippo una vita segnata dalla sofferenza e dal rimorso. “Hai tolto la vita a una persona meravigliosa... spero che ogni secondo tu riceva il peggio possibile”, scrive Erica. Più feroce Patrizia, che lo definisce: “Assassino è dire poco. Sei un idiota, stupido ed egoista: della peggior specie”.
Rari i tentativi di esprimere cautela o comprensione: chi ha provato a farlo è stato rapidamente sopraffatto dagli insulti e costretto a rimuovere i propri interventi.
L’ondata di rabbia riflette un’opinione pubblica ancora scossa dalla tragedia e da una dinamica investigativa non del tutto chiarita. Al centro del dibattito, oltre alla richiesta di giustizia per Jacopo, anche i rischi dell’odio online che, in casi come questo, esplode senza freni.